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Tasse: cosa sono e a cosa servono

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Una tassa è un onere finanziario obbligatorio richiesto ad un soggetto chiamato contribuente (un individuo o una persona giuridica) da un’organizzazione governativa al fine di finanziare la spesa del governo e varie spese pubbliche.

La prima tassazione documentata ebbe luogo nell’antico Egitto intorno al 3000-2800 a.C. Da allora, la tassazione è stata un argomento di dibattito e controversia, onnipresente nel dibattito politico. Spesso si usa il termine imposta come sinonimo ma cè una leggere differenza tra tasse e imposte.

Tasse e imposte: differenza

Le Imposte sono dei versamenti obbligatori che i contribuenti sono tenuti a corrispondere, la cui entità dipende dalla capacità contributiva. Tuttavia, il denaro versato non ha un corrispettivo esatto in servizi definiti. Quindi in pratica le imposte si pagano ad aluni soggetti speicifici ad esempio stato o agli enti locali, che utilizeranno queste risorse per finanziare spese pubbliche volte a fornire servizi per l’intera comunità, come l’istruzione, le opere pubbliche e l’amministrazione pubblica. L‘Irpef, l’Ires o l’Irap sono esempi di imposte.

Al contrario, le tasse sono dei versamenti effettuati dal contribuente per avere un servizio definito. In altre parole, il contribuente paga la tassa per usufruire di un servizio specifico e identificabile. La TARI, la tassa sull’occupazione di suolo pubblico o la tassa di soggiorno sono esempi di tasse.

In sintesi, mentre le imposte pagano per servizi destinati a tutta la comunità, le tasse servono a finanziare servizi specifici che il contribuente richiede e usufruisce.

La tassazione è un tema estremamente complesso e profondo. Tuttavia, per sintetizzare le posizioni riguardanti la loro diminuzione o aumenti, possiamo identificare due grandi blocchi di argomentazioni. Senza entrare nel dibattito politico, riportiamo di seguito le principali argomentazioni riguardanti le tasse.

Perché aumentare le tasse?

  • Svantaggi per l’economia: Aumentare le tasse può avere effetti negativi sull’economia, come la riduzione degli investimenti e del consumo. Questo, a sua volta, può portare a una minore crescita economica e potenzialmente a una maggiore disoccupazione.
  • Effetti indesiderati sulla competitività: Se le tasse aumentano troppo, le imprese e i lavoratori potrebbero essere incentivati a trasferirsi in altri paesi con tassi di tassazione più bassi. Ciò potrebbe ridurre la base imponibile e, in ultima analisi, ridurre le entrate fiscali totali.
  • Efficienza del governo: Un argomento contro l’aumento delle tasse è che i governi dovrebbero concentrarsi sull’utilizzo più efficiente delle risorse esistenti, piuttosto che cercare di aumentare le entrate attraverso tasse più elevate. Ridurre gli sprechi e migliorare l’efficienza nella spesa pubblica può consentire ai governi di fornire servizi migliori senza aumentare le tasse.

Perché non aumentare le tasse?

  • Spesa pubblica: Le tasse sono la principale fonte di finanziamento per i servizi pubblici, come l’istruzione, la sanità, la sicurezza e le infrastrutture. Un aumento delle tasse può essere necessario per migliorare o espandere questi servizi, o per far fronte a nuove esigenze, come ad esempio un aumento della popolazione.
  • Riduzione del debito pubblico: Molti governi hanno un debito pubblico significativo, che può limitare la loro capacità di investire in servizi e infrastrutture. Aumentare le tasse può fornire al governo i fondi necessari per ridurre il debito e migliorare la stabilità economica del paese.
  • Redistribuzione del reddito e riduzione delle disuguaglianze: Le tasse progressive, in cui i contribuenti con redditi più elevati pagano una percentuale maggiore delle loro entrate, possono contribuire a ridurre le disuguaglianze di reddito e ricchezza. Aumentare le tasse sui redditi più alti o sulle grandi aziende può aiutare a ridistribuire la ricchezza e promuovere una maggiore equità sociale.
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